Street Food: il futuro della ristorazione è il Food truck

In alcune zone degli Stati Uniti, in particolare negli stati del sud, quello dei food truck è un vero e proprio fenomeno di massa, nonché uno dei modi più consolidati di consumare dei pasti al di fuori delle mura domestiche. La differenza principale tra i food truck all’americana e il classico furgoncino dei panini “all’italiana”, sul modello di quelli piazzati al di fuori degli stadi di calcio o delle arene durante concerti ed eventi di massa, risiede nella qualità e nella varietà della proposta gastronomica. Alcuni food truck statunitensi, infatti, si sono configurati con il tempo come delle vere e proprie botteghe del gusto ambulanti, capaci di servire autentiche gourmandises pur mantenendo l’informalità e l’immediatezza tipiche dello street food.

Negli anni più recenti, il successo social di alcune catene di food truck e il contemporaneo sbarco di tali locali semoventi in alcuni programmi televisivi dedicati al mondo della ristorazione ha consentito al fenomeno di travalicare i confini dell’Atlantico e sbarcare in Europa, riscrivendo le coordinate della ristorazione ambulante del Vecchio Continente. E se molti paesi del Nord Europa – in primis la Germania – sono stati i primi a mostrarsi ricettivi nei confronti del fenomeno, ben presto anche l’Italia è entrata prepotentemente nel business, forte della ricchezza delle sue ricette regionali, pronte a essere riviste e riconfigurate a uso e misura di furgoncino.

Oggi, aprire un servizio di food truck è estremamente vantaggioso per diversi motivi. Da un lato, i costi vivi di gestione sono molto più ridotti rispetto all’ordinario mantenimento di un ristorante stanziale. Dall’altro, c’è sempre la possibilità di “inseguire” la clientela là dove questa tende a concentrarsi di più (ad esempio nelle zone balneari durante l’estate). Infine, c’è l’aspetto legato alla varietà: location, paesaggi e ambienti sempre nuovi significano una clientela diversa (quasi) ogni giorno, e questo non può che rappresentare uno stimolo per gli chef amanti delle sfide.

 

Alcuni consigli utili

Ovviamente, anche un business pressoché blindato – almeno in teoria – come quello dei food truck necessita di alcune precauzioni per garantire un profitto commisurato allo sforzo profuso. Cucinare all’interno di un furgone non è agevole, e la vita on the road è affascinante ma al tempo stesso faticosa: pertanto è necessario assicurarsi che l’attività offra delle gratificazioni sul piano puramente imprenditoriale, onde evitare che il fascino della strada e l’entusiasmo iniziale non si esauriscano rapidamente, lasciando il posto alla frustrazione.

Ecco perché, di seguito, vi proponiamo alcuni consigli utili per fare in modo che il vostro food truck risulti un’impresa vincente. Magari sulla scorta del celebre Chef Jeremiah e di tutti quegli imprenditori statunitensi che, partiti dal classico furgoncino di hot dog e/o tacos, hanno costruito intere flotte su quattro ruote, pronte a distribuire piatti di alta scuola culinaria lungo le strade di tutta America.

 

Puntare sulla qualità

Come già accennato, mettete da parte il classico furgone dei panini da concerto o da post-discoteca, e al tempo stesso evitate di accontentarvi di un banale menu da autogrill. Se volete che il vostro food truck conosca un sensibile salto di qualità dal punto di vista della riconoscibilità, dovete puntare sul pregio dell’offerta gastronomica. Il che non significa necessariamente cibi costosi o ricercati: bastano materie prime fresche, ricette consone alla loro valorizzazione e un po’ di fantasia. L’originalità è ovviamente un punto a favore, ma fate in modo che non diventi sinonimo di idee cervellotiche: potrebbero ritorcersi contro di voi. Ricordatevi che chi frequenta i food truck è essenzialmente alla ricerca di un posto dove consumare un pasto al volo in maniera informale e possibilmente rapida, senza però rinunciare al gusto.

 

Frequentare luoghi affollati

Anche questo è un aspetto da tenere in considerazione. Elaborare una road map precisa degli spostamenti e delle soste vi consentirà da un lato di richiedere gli eventuali permessi speciali per svolgere la vostra attività, e dall’altro di essere sempre al centro dell’attenzione di un clientela quanto più possibile numerosa. Dai luoghi di villeggiatura alle piazze della movida, dai grandi eventi ai luoghi di interesse culturale: dovrete testare ogni categoria di location, per verificare quale di queste attira più clienti e quale tipo di clientela è la più incline a fare acquisti presso di voi.

Utilizzare social e Internet in generale per reclamizzare la propria attività

Non avendo una sede fissa, sarete quasi costretti a utilizzare i mezzi telematici per comunicare con la vostra clientela. Informare quest’ultima dei vostri spostamenti diventerà apicale: in questo modo gli estimatori della vostra cucina sapranno dove vi trovate e/o quando passerete dalle loro parti. Di conseguenza avranno meno difficoltà a intercettarvi.

Facebook, Twitter e Instagram dovranno diventare i vostri migliori alleati, anche per reclamizzare il vostro business a costo praticamente zero. Non dimenticatevi di nutrire i vostri profili social di foto e video che illustrino le vostre abilità in cucina e il gradimento del pubblico: funzionano meglio di una campagna pubblicitaria tradizionale. E non trascurate nemmeno la creazione di un sito Internet: rappresenterà il vostro profilo istituzionale e potrete riempirlo di informazioni utili come i nomi dei vostri fornitori, le opinioni dei clienti e le principali novità inerenti la vostra attività.

 

Fare della propria cucina un brand

Questo è un aspetto che caratterizza in maniera sempre più preponderante il business dei food truck. La vostra cucina non deve essere amorfa. Al contrario, deve possedere un carattere e un’identità. Puntare su una cucina generalista, fatta di piatti standard o di pezzi di menu turistici da ristorante trapiantati dentro un furgoncino, alla lunga non funziona: la gente deve sapere che recandovi da voi avrà la possibilità di gustare una cucina con delle caratteristiche ben precise, possibilmente uniche. Pertanto, cercatevi una nicchia gastronomica entro cui inserirvi e fatene il vostro marchio di fabbrica: conferirete alla vostra attività un profilo ben preciso, e la clientela saprà che da voi troverà un tipo di offerta gastronomica chiaramente definito. Il resto, ovviamente, dovrà farlo la qualità del cibo venduto.

 

Bastano questi pochi accorgimenti a fare di un food truck un’impresa vincente? Ovviamente no, ma si tratta di un buon punto di partenza. Quello che manca dovranno metterlo cuochi e ristoratori: ovvero passione, impegno e capacità di sorprendere il cliente in continuazione, con piatti sempre nuovi e originali.