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Dal 1° luglio 2016 è diventata obbligatoria per ristoranti l’etichetta energetica per i frigoriferi professionali, necessaria per regolamentare uno strumento che lavora 24 ore al giorno, assorbendo il 40% del totale di elettricità di una cucina professionale.
L’etichettatura energetica stabilisce la classe energetica dell’apparecchiatura attraverso un test che prevede di raggiungere un certo standard, determinante per garantire le migliori condizioni per la sicurezza e conservazione degli alimenti. Diventerà per cui anche uno strumento per confrontare e valutare le prestazioni delle numerose apparecchiature presenti nel mercato.
Ma quali saranno gli effetti di questi nuovi regolamenti europei per l’etichettatura energetica?
Quel che è certo è che si preannuncia una grande rivoluzione che andrà a coinvolgere, da qui ai prossimi anni, gli oltre attuali centomila ristoranti italiani: un taglio secco tra il 30 e il 50% dei consumi energetici con un risparmio economico che si aggira intorno ai 1.000 euro l’anno, e un beneficio colossale per l’ambiente e per la bolletta energetica nazionale.
Electrolux ha garantito che con un’apparecchiatura in classe A si avrà un risparmio di 800 euro per i freezer e di 300 euro per i frigoriferi per tutto il ciclo di vita medio del prodotto (10 anni). Un totale di 10.000 euro, i quali aiuteranno ad ammortizzare il costo iniziare di un’apparecchiatura di massima efficienza.
La nuova normativa, già applicata dal 2012 in Italia, è diventata obbligatoria per merito del gruppo Ceced Italia e di Efcem (l’associazione di produttori di attrezzature professionali italiane che li rappresenta a livello europeo), a due aziende leader del mercato come Electrolux Professional e Angelo Po, che già nel 2012 avevano deciso di adottare l’etichettatura professionale in forma volontaria.
Se questa nuova regolamentazione da un lato comporterà considerevoli vantaggi nel tempo, dall’altro è necessario dire che potrà richiedere onerosi investimenti per l’acquisto di attrezzature nuove e all’avanguardia per tutti quegli operatori del settore che nel tempo non hanno aggiornato le apparecchiature tecnologiche e che adesso si trovano a dover osservare la normativa vigente.
