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In occasione della gara culinaria “Tartufo Gourmet 2014” organizzata dall’associazione chef e pasticceri italiani e tenutasi sabato 20 Dicembre presso i locali dell’Accademia Italiana Chef di Empoli, la nostra redazione, ha intervistato Monica Nacci, titolare dell’Azienda Tartufi Nacci di San Miniato, sponsor dell’evento, per farvi conoscere una delle realtà più importanti a livello internazionale nella commercializzazione e vendita del Tartufo.
Di generazione in generazione l’Azienda raccoglie e commercializza tutte le varietà di tartufi che crescono nel cuore della Toscana e che si raccolgono ancora oggi con l’aiuto dei cani appositamente addestrati con la pazienza, l’amore e la conoscenza di segreti tramandati solo da padri a figli.
Tradizione, impegno e passione sono i punti cardine della vostra azienda. Ci racconta la nascita e le evoluzioni di questa realtà?
L’Azienda viene fondata negli anni ’60 da mio nonno Nello Nacci, appassionato cercatore di Tartufo di San Miniato, con l’obiettivo di diventare punto di riferimento nel settore della commercializzazione e vendita ai ristoranti all’ingrosso di questo eccellente prodotto della terra.
Nel 1987, terminati i miei studi, ho deciso di abbracciare la tradizione di famiglia e prendere con entusiasmo e amore le redini dell’azienda. Ero cresciuta in una famiglia dove il tartufo significava cultura, passione, impegno ed entusiasmo. Un entusiasmo condiviso anche dagli altri membri della famiglia e da mio marito che, dal 2002, mi affianca nella gestione e direzione della Ditta.
Qual è la filosofia della vostra Azienda?
La nostra filosofia è quella di onorare quotidianamente l’attività familiare, puntando all’innovazione di format e prodotti, cercando di andare incontro alle esigenze della nostra clientela nutrendo un rapporto umano di fiducia.
L’azienda è costantemente e continuamente in crescita, grazie all’impegno e alla passione. Ogni anno usciamo con nuovi prodotti lavorati a base di tartufo per poter dare alla nostra clientela il nostro meglio. Per questo studiamo attentamente i nostri prodotti, gli ingredienti e le dosi per esaltare il gusto e uscire sul mercato con lavorazioni che possano essere dei validissimi aiuti in cucina. Tra i prodotti più recenti ricordiamo i Cioccolatini con tartufo, realizzati grazie ad una prestigiosa cioccolateria di San Miniato, ma anche il miele con tartufo e il Patè di lardo tartufato.
Rinnovare costantemente l’offerta del prodotto è una strategia intelligente per poter andare incontro alle esigenze del mercato. E’ stata utile in questo periodo di crisi? Come avete affrontato il momento?
La nostra clientela è una clientela di medio alto livello e il tartufo, come sappiamo è un prodotto di eccellenza insostituibile da surrogati. La scelta di innovazione costante e il nostro impegno ingegnoso ci ha permesso di crescere anche negli ultimi anni, perfezionando ulteriormente i nostri prodotti e i nostri servizi, apprezzati anche dai privati. Abbiamo infatti realizzato un locale, un’Enotartufoteca, dove è possibile trovare un’ampia esposizione e vendita diretta di tartufi, vino, olio ed altre specialità gastronomiche, oltre ad oggetti, curiosità e informazioni sulla ricerca del tartufo.
L’amore per il territorio ci ha poi spinti a creare sinergia con le realtà pubbliche della zona con l’obiettivo di realizzare una valida promozione territoriale che sta portando i suoi frutti.
Monica, ci svela qualche curiosità e informazione sul tartufo in modo che i nostri lettori possano orientare le loro scelte in cucina?
Certamente! E’ importante sapere che esistono tre tipologie di tartufo, ognuna diversa per sapore e per potenzialità culinarie. Il tartufo bianco fersco, ad esempio, si raccoglie da Settembre a Dicembre, ha un profumo intenso e va usato a crudo sulle pietanza. Solo così infatti è possibile cogliere tutte le se sfumature di gusto, senza alterarne e proprietà organolettiche. Abbiamo poi il Tartufo bianchetto che si raccoglie da Gennaio a Marzo. Cresce soprattutto sotto i pini, ha un odore intenso tendente all’aglio, la scorza liscia colore biancastro con sfumature fulvo e marrone, la polpa color bruno con numerose venature chiare. Si conserva in frigo avvolto nella carta assorbente dentro vaschette o vasetti di vetro per circa 7 giorni. Si usa, come il tartufo bianco, affettato sulle pietanze prima di servire in tavola.. Una raccomandazione, che non tutti sanno, vorrei farla per il Tartufo nero estivo! Comunemente conosciuto come “Scorzone” è preferibile scaldarlo prima dell’uso, in modo che da poterne esaltare il sapore e il profumo.
Ringraziamo Monica Nacci per la sua infinita e cortese disponibilità e rinnoviamo i nostri complimenti per l’impegno e la passione che l’Azienda Nacci rinnova ogni giorno nel lavoro e nei servizi offerti ad un pubblico che si sta espandendo costantemente e vede presenti americani e giapponesi. Un esempio virtuoso, quello di questa deliziosa azienda toscana, che rappresenta un motore prezioso di amore per l’arte del buon cibo e il territorio italiano.