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Il giro di affari mondiale del settore del food delivery, la consegna a domicilio di cibo ordinato tramite un sito o un’app, si stima intorno ai 30 miliardi di dollari, e nello scorso anno ha generato in Italia un fatturato complessivo di circa 500 milioni di euro. Stiamo parlando di un settore in crescita vertiginosa in cui rientrano a pieno titolo i Ristoranti Virtuali, chiamati anche “Cucine Fantasma”. Come suggerisce questo secondo modo di denominarli sono essenzialmente cucine in cui vengono preparate le pietanze per poi essere consegnate a domicilio.
In Italia è un fenomeno giovane, tanto che ancora non esiste una classificazione e una normativa specifiche per questa tipologia di ristorazione. Si considera “take away” de come tale viene considerato dalla normativa.
Ma cosa dice questa normativa a proposito dei ristoranti virtuali? Come si fa ad aprire un ristorante virtuale?
COME SI FA AD APRIRE UN RISTORANTE VIRTUALE
L’Iter per aprire un ristorante virtuale è molto semplice per chi possiede già un locale destinato alla ristorazione tradizionale. In questo caso basta creare la nuova “insegna virtuale”, decidere il menù e affiliarsi a una qualche piattaforma di food delivery. L’attività che andrete a svolgere è infatti essenzialmente quella di preparare piatti destinati all’asporto.
Se invece si opta per aprire un nuovo ristorante virtuale, senza avere già un’attività è necessario scegliere la location. Sembra semplice trovare spazi da adibire a questa attività, ma in realtà la scelta richiede riflessioni ponderate, tra cui la comodità per i riders che collaboreranno con voi. Dopo aver individuato la location è necessario dedicarsi alla formazione e alla burocrazia. E’ infatti necessario essere in possesso di un Certificato Haccp, e di una Scia sanitaria per i requisiti dei locali come previsto dal Regolamento CE n. 852/2004. L’attività si colloca nella categoria 56.10.2 (Ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto; – preparazione di pasti da portar via “take-away” – attività degli esercizi di rosticcerie, friggitorie, pizzerie a taglio eccetera che non dispongono di posti a sedere).
L’affiliazione alle piattaforme di Food Delivery: I circuiti di Food Delivery e i Franchising
I siti delle piattaforme di food delivery hanno generalmente una sezione in cui è possibile compilare un questionario per procedere all’affiliazione. Per poter restare nel circuito viene richiesto ai ristoranti virtuali il pagamento di una quota mensile o delle provvigioni in base agi scontrini.
Esistono anche dei very e propri Franchising che si occupano di consegna di cibo a domicilio. Affiliarsi a loro è diverso. Si diventa infatti loro figli. L’insegna sarà quindi del Concessionario, non si ha una propria insegna, virtuale o reale, che sia. Sarà poi necessario pagare una fee di ingresso e versare royalty sul margine operativo.