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Questa volta non è il grido degli operatori della categoria, bensì degli italiani che ritengono una manovra urgente quella di riaprire i ristoranti. Si chiede che le attività ripartano in maniera continuativa e non a singhiozzi come sta succedendo da un anno a questa parte, minando ulteriormente la condizione dell’intera categoria. I dati emergono da un sondaggio realizzato da Ixé. L’istituto di ricerca ha infatti chiesto al proprio target di riferimento quali fossero le attività prioritarie da riaprire. Dopo le lezioni in presenza a scuola, che in questi giorni vede la metà degli Istituti italiani chiusi a causa della minaccia delle varianti del virus, in vetta alla classifica, i ristoranti (41%) e i bar (26%) conquistano il podio.
Riaprire i Ristoranti | I numeri del sondaggio Ixè
Dal sondaggio dell’osservatorio Ixé “Gli Italiani e il Coronavirus” emerge che l’89% degli italiani è ancora preoccupato per la pandemia da Coronavirus.
Come potete vedere dal grafico il 40% si dice “seriamente preoccupato”, il 49% “moderatamente” preoccupato.
Il 9% degli intervistati è “poco preoccupato” e una percentuale davvero esigua, il 2%, si considera “per niente preoccupato”.
La consapevolezza della delicatezza della situazione quindi c’è.La guardia è ancora alta e l’attenzione verso la problematica non è scemata.
Allo stesso tempo il 41% degli intervistati, quindi quasi 1 italiano su 2, auspica una riapertura dei ristoranti, ovviamente nel rispetto delle misure di distanziamento e sicurezza sanitaria. Segno questo che i ristoranti sono percepiti come luoghi sicuri e non come minacce primarie. Oltre a questo, dal sondaggio emerge anche l’importanza che la ristorazione riveste nella quotidianità delle persone: un’occasione per recuperare un po’ di qualità della vita dopo un anno di restrizioni.
La categoria dei ristoratori è tra le più penalizzate, perché pur avendo prontamente reagito e messo in atto tutte le disposizioni anti covid richieste dal Governo, oggi si trovano a dover chiudere i propri ristoranti. Una decisione poco coerente perché i titolari hanno sempre dato massima disponibilità a collaborare. La gravità della crisi sanitaria che stiamo attraversando è sicuramente di rilievo, ma la modalità con la quale la pandemia viene gestita sta creando, come abbiamo potuto vedere, scontento anche da parte della popolazione.