Miele in cucina: varietà, caratteristiche e utilizzi nella ristorazione

IL MIELE IN CUCINA | UN INGREDIENTE TROPPO POCO UTILIZZATO

CONSIGLI SULL’IMPIEGO DEL MIELE IN CUCINA

Il miele in cucina non è un alimento particolarmente utilizzato, se si eccettua la pasticceria (dove è comunque sottoutilizzato rispetto ad altri dolcificanti naturali). Una sorta di pregiudizio incombe su questo prezioso prodotto, forse a causa del suo bouquet aromatico difficilmente malleabile.
Eppure, se ben dosato e sapientemente utilizzato, il miele può rappresentare un valido coadiuvante sul piano organolettico e sul piano nutritivo per una larghissima varietà di preparazioni salate, soprattuto quelle a base di carne e/o di formaggi.
Ovviamente, non tutte le tipologie di miele sono uguali. A seconda dei fiori di cui si nutrono le api, tale alimento assume qualità gastronomiche differenti, anche in misura radicale.
A un palato poco allenato l’assaggio del miele nella sua forma pura (non contaminata con altri alimenti) potrà suggerire ben poco. Questo accade a causa dell’alta presenza di zuccheri al suo interno, i quali fanno prevalere in maniera spesso indistinta una diffusa dolcezza. Tuttavia, se dosato con cura su o con altri alimenti, il miele in cucina è un ottimo alleato. Sarà in grado di liberare aromi e sapori davvero sorprendenti.

Miele in cucina, ottimo per le preparazioni salate
Miele in cucina, ottimo per le preparazioni salate

Il Miele in cucina: Quale miele scegliere?

Vogliamo offrirvi una guida all’uso consapevole delle principali varietà di miele, al fine di arricchire di gusto e aroma i piatti salati. Nel nostro excursus ci concentreremo sulle varietà uniflorali, principalmente per un motivo. Il miele millefiori – ovvero quello ricavato dal nettare di una più o meno grande varietà di specie floreali – possiede proprietà organolettiche e nutrizionali estremamente variabili a seconda dei nettari coinvolti nella produzione.

LE RICETTE PER UTILIZZARE IL MIELE IN CUCINA

Miele in cucina: abbinamento con la feta
Miele in cucina: abbinamento con la feta

Tipi di Miele in cucina | Miele d’acacia

E’ un miele decisamente fluido, le cui qualità decongestionanti sono note sin dall’antichità. In ragione del suo basso contenuto zuccherino – non a caso, è tra i pochi mieli che non cristallizza – può essere consumato in modiche quantità anche in un regime dietetico.
Si accompagna molto bene a pietanze sapide e dal gusto molto strutturato: pertanto se ne consiglia l’abbinamento a dei formaggi stagionati – parmigiano o pecorino in primis – o freschi dal sapore forte. In particolare, il miele d’acacia funziona con quei prodotti caseari freschi dal sapore acidulo e pungente, come ad esempio la feta.

miele in cucina: petto d'anatra con laccatura di miele di girasole
miele in cucina: petto d’anatra con laccatura di miele di girasole

Tipi di Miele in cucina | Miele di girasole

Il miele di girasole ha una resa in cucina che è il perfetto contrario di quella del miele di acacia.
Il miele di girasole ha un grado di cristallizzazione decisamente elevato, a causa dell’alta quantità di zuccheri che contiene.
I suoi tempi di cristallizzazione sono ridotti, quindi non è infrequente trovarlo in forma semisolida, solida o grumosa.
All’assaggio presenta un retrogusto erbaceo forte e persistente. Questo tipo di miele in cucina è adatto alla laccatura di carni alla griglia, in particolare quelle dal forte sentore selvatico come l’anatra, il fagiano, il piccione o la quaglia.

Miele in cucina: bocconcini di pollo con miele di agrumi e sesamo
Miele in cucina: bocconcini di pollo con miele di agrumi e sesamo

Tipi di Miele in cucina | Miele di agrumi

Questo tipo di miele, in cucina, ha grossomodo le stesse caratteristiche del miele di girasole, con un grado di cristallizzazione di poco inferiore.
Per la sua preparazione si utilizzano in genere nettari di limone, cedro, arancio e bergamotto. Tuttavia le ricette possono variare, e con esse il bouquet aromatico. Ciò che non varia – e non potrebbe essere altrimenti – è il suo persistente sapore acido e fruttato. Per queste caratteristiche il miele di agrumi è ideale per l’abbinamento con pollame ( sia alla griglia che al forno)  o con carne di tacchino.

Miele in cucina | Spezzatino di cinghiale con sentori di miele di castagno
Miele in cucina | Spezzatino di cinghiale con sentori di miele di castagno

Tipi di Miele in cucina | Miele di castagno

Questo liquido denso e scuro è un prodotto molto particolare, oltre a essere uno dei mieli a più basso contenuto di zucchero. Anche questo, infatti, come il miele d’acacia, non cristallizza mai. Non solo. All’assaggio presenta un retrogusto quasi amaro pressoché unico, abbinato a sentori boschivi e silvestri. Si tratta di un alimento molto adatto a essere accompagnato con preparazioni a base di carne di qualsiasi tipo, in particolare quelle in umido accompagnate da riduzioni vegetali tendenti al dolce.

Tipi di Miele in cucina | Miele di erica

Questo tipo di miele in cucina non è particolarmente utilizzato, sebbene sia in grado di arricchire le pietanze con il suo sapore dolce e originale.
Di rapida e piena cristallizzazione, il miele di erica si distingue per il forte retrogusto simile al caramello. Il suo utilizzo in cucina è particolarmente indicato per stemperare formaggi dal sapore molto forte come il taleggio. Un consiglio da inserire nel menù degli antipasti durante la stagione primaverile? Un bel tagliere con assaggi di taleggio, fave fresche e miele di erica. Potete provarlo anche per le vostre pietanze a base di preparazioni al gratin.

 

Miele in cucina: un abbinamento con la lepre effettuato durante una stagione di MasterChef

Tipi di Miele in cucina | Miele di corbezzolo

Come quello di castagno, anche il miele di corbezzolo si caratterizza per il suo retrogusto amarognolo.
Lo differenzia dal miele di castagno la presenza di un bouquet di sentori floreali più gentili.
Il miele di corbezzolo è ottimo per laccature su carni rosse particolarmente sapide come ad esempio la lepre, il capriolo o il cinghiale.

Tipi di Miele in cucina | Miele di eucalipto

Uno dei mieli più caratteristici, in virtù del suo sapore pieno, che ricorda i cereali maltati e fermentati. Proprio in virtù di questa sua caratteristica può essere utilizzato su carni affumicate, compreso il pesce. Inoltre, diviene un ottimo compendio per snack da accompagnare alla degustazione di distillati complessi come il whisky, il rum o la vodka.

Miele di tarassaco

Dalla rapida cristallizzazione, questo miele accompagna ai sentori erbacei della pianta da cui ha origine un retrogusto acre e pungente. In virtù di ciò, viene spesso evitato nella grande distribuzione, pur accompagnandosi più che degnamente a formaggi delicati come la robiola o lo stracchino. Un consiglio “fuori schema”: aggiungetene un cucchiaio alla vostra salsa per pasta ai formaggi, le conferirà un tono più deciso e selvatico.

Miele di timo

Come quella ricavata di tarassaco, anche questa varietà presenta sentori erbacei molto persistenti, uniti a un retrogusto quasi legnoso, con note di resina. Il suo particolare bouquet non lo rende un prodotto molto malleabile, tuttavia può aggiungere una nota speziata molto forte a piatti tipici di montagna, come il classico rösti di patate, specie se accompagnato da una carne in umido molto sapida.

Miele di rovo

Dal caratteristico colore scuro, è forse il miele che, per consistenza e persistenti aromi fruttati, si avvicina come gusto alle confetture, in particolare – e non potrebbe essere altrimenti – quelle di frutti di bosco. Ideale per accompagnare preparazioni che accostano un alimento sapido – ad esempio la carne – a della frutta fresca o cotta.

Se hai trovato utili questi suggerimenti, prova a sperimentarli nella tua cucina. Oppure parti da questi per esplorare altre, non meno preziose, varietà di miele e i loro possibili utilizzi in ambito gastronomico. Davanti a te si schiuderà uno scrigno di possibilità, che non potrà fare alto che apportare un valore aggiunto alla tua attività.