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Una ricerca pubblicata dell’Institute of Food technology di Chicago, società scientifica non profit attiva in oltre 100 paesi, spiega i nuovi trend in tema di alimentazione
Quali sono le tendenze del cibo? Come cambiano i gusti? Qual è il cibo preferito dagli italiani? e quello che più desiderano gli stranieri? Quali tendenze introdurre nella ristorazione?
Una ricerca pubblicata dell’Institute of Food technology di Chicago, società scientifica non profit che riunisce 18mila membri in più di 100 Paesi, ci svela alcune informazioni sulle nuove evoluzioni alimentari.
Ma quali in particolare?
Dalla ricerca emerge che sia italiani che stranieri tendono a mangiare sempre più da soli e sempre di più sono alla ricerca di cibi salutari. Per questo i cibi Bio & co, che per 9 consumatori su 10 corrispondono in sostanza a quelli freschi, si stanno guadagnando un posto sempre più alto in classifica.
Di conseguenza i ristoranti biologici e vegetariani acquistano potere. Nel nostro Paese, ad esempio, i ristornati biologici sono in ascesa e, in un trend di crescita internazionale, l’Italia mantiene una posizione di spicco, mantenendo il primo posto sul podio anche nella classifica degli esportatori e produttori bio di ortaggi, cereali, agrumi, uva e olive.
L’ottanta per cento cerca la dicitura “fresco” sulle etichette dei cibi venduti al supermercato, il 45 per cento cerca la stessa indicazione nei menu dei ristoranti, indicazione che contribuisce sempre di più ad orientare le scelte al momento delle ordinazioni.
Le parole chiave che nella testa del consumatore sono sinonimo di salute sono: “fatto in casa”, “artigianale”, “di stagione”, “non congelato” ed esercitano un grande appeal sul potenziale consumatore.
Allo stesso tempo, la “globalizzazione alimentare“, accompagnata ed una crescente tendenza allo sviluppo della cucina fusion, fa sì che piatti tipici di paesi lontani vengano conosciuti e apprezzati dagli stranieri.
Per quanto riguarda il nostro Paese ad esempio, almeno la metà dei nostri connazionali ha provato cibi della tradizione estera e la percentuale sale al 64,2% se si considerano solo i giovani. La cucina cinese è la più amata (40,4%) seguita dalla giapponese (16,2%) e dalla cucina messicana (15,1%).
Questa tendenza global ha favorito così, sia in Italia che all’estero, una predilezione per i sapori audaci, speziati, tipici di territori lontani.
Il palato dei consumatori sembra quindi premiare i sapori più accesi: da quelli piccanti, a quelli affumicati, salati, marinati ma anche acerbi e pure amari, sapori particolari che regalano un’esperienza che a volte va aldilà della pura esperienza gastronomica, donando una commistione di gusti, evocazioni ed esperienze.