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Oggi 17 Gennaio 2021 si celebra la tredicesima Giornata Mondiale della Pizza, una ricorrenza fissata in una data significativa, il giorno dedicato a Sant’Antonio Abate, protettore dei fornai e dei Pizzaioli. In passato, le famiglie delle de categorie di professionisti della pizza e della panificazione, si radunavano per accendere un grande fuoco di ringraziamento al santo protettore.
La giornata Mondiale della Pizza, del resto, non poteva che essere fissata in questa data, la stessa in cui i media italiani hanno annunciato in massa l’ingresso dell’Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano nella lista del Patrimonio Immateriale dell’UNESCO, a 8 anni dalla redazione del primo dossier di candidatura. Un riconoscimento che ha portato la pizza nell’Olimpo della cucina nazionale e internazionale, identificando l’arte della pizza, espressione di un vero e proprio modello culturale.
Pizza e Covid: un’importante flessione nonostante la forza dell’asporto
Prima della Pandemia i numeri della Pizza erano i seguenti: 5 milioni di pizze sfornate nelle circa 63mila pizzerie e locali durante tutto l’anno, 200 milioni di chili di farina, 225 milioni di chili di mozzarella, 30 milioni di chili di olio di oliva e 260 milioni di chili di salsa di pomodoro.
Purtroppo le cose sono molto cambiate. Sebbene il settore della pizzeria, forte di una lunga e ormai consolidata tradizione di vendita con asporto, non si si trovato impreparato difronte alla nuova modalità di vendita, ha comunque conosciuto un’importante flessione. Le vendite si sono più che dimezzate e la perdita si è attestata almeno a 5 miliardi nel 2020.I dati appena riportati sono il risultato di una analisi della Coldiretti in occasione del terzo anniversario dell’iscrizione dell’ “Arte dei Pizzaiuoli napoletani” nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco avvenuto il 7 dicembre 2017.