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Un traguardo che celebra non solo il gusto, ma l’identità, la cultura e la biodiversità di un’intera nazione.
L’annuncio è arrivato direttamente da Nuova Delhi, dove il Comitato Intergovernativo dell’UNESCO ha ufficializzato l’ingresso della cucina italiana nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. È la prima volta che una tradizione culinaria viene riconosciuta nella sua globalità: non solo per le sue ricette, ma per l’intero sistema culturale, sostenibile e comunitario che rappresenta.
Un orgoglio immenso per l’Italia, un risultato frutto di un intenso lavoro di squadra, promosso dal Collegio Culinario, in collaborazione con Casa Artusi, Accademia Italiana della Cucina e la storica rivista La Cucina Italiana. La candidatura, intitolata “Cucina italiana tra sostenibilità e diversità bio-culturale”, ha voluto sottolineare valori fondamentali come il rispetto per le risorse, la lotta allo spreco e la tutela delle identità territoriali.
Una Tradizione Viva e Inclusiva
Quello della cucina italiana è molto più di un insieme di ricette: è una pratica quotidiana che si tramanda di generazione in generazione, una forma di cultura collettiva che abbraccia famiglie, comunità, territori e stagionalità. È un sistema che valorizza il saper fare artigianale, la biodiversità agricola, la produzione locale e le relazioni umane costruite intorno alla tavola.
Con questo riconoscimento, l’Italia sale a 20 elementi riconosciuti dall’UNESCO come patrimonio immateriale, tra cui spiccano anche la Dieta Mediterranea, l’Arte del Pizzaiuolo Napoletano e la Cerca del Tartufo.
Una Festa Nazionale tra Tradizione e Modernità
Per celebrare questo evento storico, il Colosseo è stato illuminato per l’occasione, mentre all’Auditorium Parco della Musica di Roma si è tenuta una serata emozionante tra musica, arte e gusto. Tra gli ospiti d’onore, Claudia Gerini, Al Bano, i cori dei bambini e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, in un crescendo musicale che ha emozionato tutta la platea.
Il messaggio istituzionale è arrivato forte e chiaro. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato di “riconoscimento che onora il popolo italiano e celebra la nostra identità”. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha aggiunto: “La cucina italiana è storia, salute, innovazione e un volano economico. Solo nel 2024 l’export agroalimentare ha raggiunto i 68 miliardi di euro.”
Slow Food:
“Vittoria per la biodiversità e l’artigianalità”
Anche Slow Food ha commentato con entusiasmo il riconoscimento: “Celebrare la cucina italiana significa valorizzare l’agrobiodiversità e l’artigianalità che la rendono unica” – ha dichiarato la presidente Barbara Nappini – sottolineando il ruolo di cuochi, contadini e artigiani che ogni giorno contribuiscono a portare avanti una cultura gastronomica senza eguali.
Un Riconoscimento che Guarda al Futuro
Il riconoscimento dell’UNESCO non è solo un premio alla tradizione, ma un invito a continuare a custodire e innovare, mantenendo vivi i principi di sostenibilità, rispetto, cultura e creatività che rendono la cucina italiana un esempio da seguire nel mondo.
Complimenti a tutti gli Italiani.









