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Il consumo energetico è una delle voci che più gravano sul bilancio delle attività ristorative di ogni dimensione. Secondo i rapporti Unioncamere, i consumi di elettricità del settore ristorazione e alberghiero sono aumentati esponenzialmente negli ultimi 15 anni. I clienti chiedono maggiori comfort e sono sempre di più gli esercizi pubblici in cui si rinnova inserendo impianti di condizionamento, spa e cucine ad alta performance che hanno un peso maggiore sui consumi di elettricità. Risulta quindi necessario trovare le soluzioni più idonee al contenimento delle spese. La sostituzione dei vecchi impianti, più energivori rispetto a quelli di ultima generazione, può essere una buona via. Ecco perché oggi abbiamo deciso di parlarvi delle cappe aspiranti a compensazione che rappresentano la soluzione che più punta alla riduzione del consumo energetico.
Perché le cappe aspiranti a compensazione garantiscono un buon risparmio energetico
Le cappe a compensazione funzionano attraverso un apposito sistema che forza aria esterna all’interno della cappa, facendola ri-aspirare dalla cappa stessa.
Questo procedimento facilita l’aspirazione dei fumi di cottura ed evita di dover aspirare grandi quantità di aria interna della cucina che va poi sostituita con tutti i relativi costi di riscaldamento.
Le cappe aspiranti a compensazione sono indicate per tutte quelle realtà ristorative in cui vi è un’ampia produzione e i volumi d’aria da dover aspirare sono elevati.
Per evitare di re-immettere troppa aria fredda (e quindi da riscaldare) nel locale allo scopo di sostituire quella aspirata e purificata, le cappe a compensazione creano una corrente con aria esterna che ottimizza l’aspirazione, riducendo la quantità di aria interna espulsa senza compromettere la sua purificazione.