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Ai profani potrà apparire paradossale, ma c’è un matrimonio “impossibile” che si sta consumando nel mondo del food. Tutti coloro che desiderano aprire una pasticceria devono considerare questa nuova tendenza che potrebbe riservare interessanti evoluzioni.
Il legame si è stretto sotto gli occhi di tutti, senza che quasi nessuno se ne accorgesse, almeno nei primi tempi. Parliamo della sinergia tra alta moda e pasticceria, con un interesse particolare soprattutto sul versante dei prodotti di lusso. Dunque niente outlet o prêt-à-porter, ma prodotti di lusso che la haute couture tende sempre più ad abbinare al lusso per eccellenza in ambito gastronomico: i dolci.
Beninteso, si tratta di due tipologie di lusso ben diverse tra loro.
Certi prodotti dell’alta moda operano una selezione verso l’alto in virtù dei loro costi esorbitanti. La pasticceria, invece, è un lusso dal punto di vista alimentare, a causa dell’ingente apporto calorico che contribuisce a fornire. E che sembra collidere con l’estetica dell’alta moda, che tende a proporsi come compendio a uno stile di vita salutare e persino frugale. Insomma, questo matrimonio appare un controsenso sin da principio: proprio per questo motivo, forse, appare perfetto.
Pasticceria e lusso: alcuni caratteri salienti
Prima di addentrarci più a fondo nell’argomento, precisiamo alcuni aspetti fondanti. In primis, quando parliamo di alta moda, non facciamo riferimento ai soli vestiti. Anche accessori, scarpe e gioielli possono essere considerati dei beni di lusso dell’industria dell’abbigliamento. E in quanto tali, anche essi possono trovare un felice abbinamento con la pasticceria.
In secondo luogo, pasticceria e lusso si incontrano generalmente in eventi specifici, o comunque in ambiti in cui sia l’uno che l’altro polo di questo binomio hanno la possibilità di mettere in mostra i loro caratteri salienti. Sfilate, vernissage, eventi combinati, celebrazioni, serate di beneficenza, ricevimenti. Ovunque ci sia spazio per gusto ed eleganza, questi due mondi possono trovare un terreno comune.
Le ragioni dell’incontro tra Pasticceria e lusso
Ma come è stato possibile avvicinare due mondi che, almeno a una prima occhiata, appaiono antitetici? In realtà, sia la pasticceria – almeno quella di un certo tenore – che le confezioni di moda hanno più di un tratto comune. Scopriamo i principali.
- Sia la pasticceria che l’alta moda sono prodotti di design. Dietro queste due tipologie di creazioni, risiede un progetto che è estetico e funzionale al tempo stesso. In entrambi i casi, infatti, l’eleganza si accompagna degnamente alla funzione primaria dell’oggetto (vestire il cliente nel caso del prodotto di alta moda, appagarne il gusto nel caso della pasticceria). E l’aspetto estetico non è mai secondario rispetto all’utilità intrinseca del prodotto finale.
- In entrambi i casi l’impatto visuale gioca un ruolo fondamentale. I prodotti di pasticceria si gustano innanzitutto con gli occhi. Esattamente come i capi d’alta moda, che devono in primis appagare la vista, e solo secondariamente (almeno in ordine cronologico) risultare comodi da indossare. In entrambi i casi, i prodotti non arriveranno mai alla fruizione diretta del cliente, se prima non superano la “dogana” dell’esame visivo.
- Entrambi i prodotti si propongono come esempi di Made in Italy di qualità. Questo è uno degli aspetti su cui sia gli stilisti che i pastry chef insistono con particolare tenacia. Puntare sul pregio della manifattura e sulla purezza delle materie prime rappresenta, in entrambi i casi, un valore aggiunto inestimabile. E come tale va promosso.
Come entrare nel circuito e aprire una pasticceria “di lusso”
A questo punto, le domande che molti pasticceri o aspiranti tali si porranno sono:
Come posso entrare in questo circuito e trarne profitto?
Come posso aprire una pasticceria “di lusso”?
Prima di rispondere partiamo con lo sfatare un mito: non è necessario operare in una grande città o in un luogo ad alta densità turistica o mondana. Due dei più gettonati maestri pasticcieri, spesso corteggiati dalle maison di alta moda, sono due artigiani partiti dalla provincia e a essa tuttora orgogliosamente legati.
Parliamo di Iginio Massari, il cui laboratorio è tuttora situato nella sua Brescia, e del padovano Luigi Biasetto. Detto ciò, ecco le mosse strategiche e professionali dalle quali non si può assolutamente prescindere.
- Non trascurare la qualità in nome dell’estetica. Si parte sempre dalla bontà del prodotto. È vero, infatti, che l’occhio arriva prima del palato, ma è quest’ultimo ad avere l’ultima parola. E se la sensazione del gusto non sarà soddisfatta, difficilmente si creerà una sinergia di lunga durata.
- Non rinnegare la tradizione. Eleganza non significa necessariamente abiura della pasticceria classica. Tutt’altro, in qualsiasi evento che si rispetti, un’offerta almeno in parte improntata alla tradizionalità è sempre ben gradita. L’importante è conferire anche a una pasticceria più – diciamolo pure – convenzionale un certo grado di cura e di attenzione.
- Puntare sulla varietà. Come gli abiti di una sfilata, anche la pasticceria deve stimolare lo sguardo, e di conseguenza l’immaginazione, con una sequenza elaborata di stimoli visivi, magari legati insieme da un filo conduttore. Pertanto, l’offerta deve essere quanto più varia e fantasiosa possibile.
- Alternare grande e piccolo. La pasticceria mignon è l’ideale per un vernissage, perché è quanto di più simile al fingerfood possa esistere. Tuttavia, la classica maxi-torta in tema non può mai mancare, soprattutto in eventi di un certo tenore. Il suo ingresso trionfale rappresenterà il culmine di una serata, e soprattutto l’apoteosi della rappresentazione della professionalità di un pasticciere.
- Non rinunciare mai al cioccolato. Il cioccolato in purezza è forse il sinonimo più preciso di eleganza in pasticceria. Pertanto, un’opera a base di cioccolato non può mai mancare in un’offerta di luxury pastries.
A questi elementi puramente di laboratorio, per aprire una pasticceria di questo tipo, andranno aggiunte altre operazioni di autopromozione, in particolare sui social media.
Importante sarà proporsi in prima persona, invitando le maison e gli organizzatori di eventi a degustazioni organizzate all’uopo e offrendo una collaborazione basata, almeno all’inizio, anche solo su un semplice “scambio merci”: prodotti creati su misura per il cliente in cambio della promozione del marchio.
Anche se all’inizio potrà sembrare poco conveniente, alla lunga le ricadute a livello di immagine ripagheranno ampiamente degli sforzi fatti.