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Il Bocuse D’Or, competizione tra le più ambite in ambito culinario ideata nel 1987 da Paul Bocuse, è la vera olimpiade degli chef che a suon di pochi ingredienti e tempi strettissimi si sfidano per conquistare l’ambito premio.
La competizione internazionale, preceduta da eventi di selezione per continente (Bocuse d’Or Europe, Bocuse d’Or Asia Pacifico e Bocuse d’Or America Latina), festeggia i suoi primi trent’anni nel corso dei quali l’Italia, da sempre patria ed emblema del buon cibo, non è mai riuscita ad andare al di là del 4° posto, conquistato ormai nel lontano 2001 da Paolo Lopriore.
Un risultato non esaltante, specialmente se si considera che paesi come l’Ungheria e l’Islanda, con una storia e una cultura gastronomica certamente più limitata rispetto all’Italia, siano invece riusciti ad aggiudicarsi la vittoria.
Secondo Enrico Crippa, Chef Stellato che guiderà il team italiano verso il Bocuse d’Or 2019 a Lione, il problema è essenzialmente politico e organizzativo; per questo Crippa, che è anche Presidente dell’Accademia Bocuse d’Or Italia, ha deciso di correre ai ripari e di pianificare una migliore organizzazione del team Italia, innanzitutto in previsione degli europei che si terranno a Torino l’11 e il 12 Giugno 2018.
“Ci siamo organizzati alla francese, in questo loro sono bravi; per arrivare alla vittoria del Bocuse non si può improvvisare. Certo, dovevamo iniziare molto tempo prima, forse inciamperemo, ma se non fosse così non saremmo italiani” dichiara Crippa commentando la nuova direzione presa dalla cordata italiana.
L’Accademia, con sede ad Alba, sarà la “palestra” dello Chef italiano che insieme alla sua squadra si aggiudicherà la finale italiana, prevista per il prossimo 1° Ottobre in Piazza Risorgimento ad Alba. Il vincitore avrà infatti l’opportunità di allenarsi in cucine che assomiglieranno in tutto e per tutto a quelle usate per la competizione, potendo contare anche sul supporto di uno psicologo per la gestione dello stress.
Bocuse d’Or: i 4 finalisti italiani
I candidati a rappresentare l’Italia sono 4 e ognuno di essi sarà affiancato da un coach che li aiuterà durante l’allenamento e da un commis.
A contendersi il posto saranno lo chef siciliano Giuseppe Raciti del ristorante Zash-Country Boutique Hotel di Riposto, affiancato da coach Francesco Gotti e dal commis Marcio Sciacca, Martino Ruggieri, head chef presso il Pavillon Lodoyen di Parigi, aiutato dal coach Luigi Taglienti e dal commis Curtis Clement Mulpas, Roberta Zulian, chef dello Suite Hotel di Madonna di Campiglio, con l’allenatore Andrea Alfieri e il commis Davide Bolzoni, e infine il piemontese Paolo Griffa, al momento al Restaurant Serge Vieira a Chaudes-Aigues, allenato da Cristian Broglia e dal commis Vittorio Giorgi.
Valerio Gestri