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Cucinare piatti a base di fiori edibili è un modo originale per dare un tocco chic e accattivante al piatto. L’uso alimentare dei fiori viene considerato una novità, frutto della reinterpretazione della presentazione del cibo, da parte dei professionisti più estrosi.
Da utilizzare in insalate, tisane, cocktails, risotti, ma anche secondi piatti di pesce e di carne, aggiungere fiori nei vostri piatti può essere un buon metodo per dare colore, sapore e fantasia.
E’ in realtà una pratica antica quella di utilizzare il fiore come elemento decorativo, ma anche come ingrediente, talvolta principe, di un piatto.
Avete mai proposto ai vostri clienti piatti a base di fiori commestibili? Oppure utilizzato i fiori come elemento glam semplicemente per impreziosire le vostre portate?
Sicuramente avrete colpito gli avventori del vostro locale. Inutile infatti, non considerare che il primo morso è quello che si fa con gli occhi. Ipocrita restare eternamente aggrappati alla convinzione che solo il gusto è quello che conta. Nella società dell’estetica l’occhio vuole la sua parte e oggi che la cucina ha assunto straordinarie dimensioni di fenomeno sociale e culturale, l’attenzione alla presentazione del piatto, ai tocchi di personalità e stile si fa sempre più soggetta ad acute osservazioni da parte dei clienti dei locali più in voga.
E proprio la cucina floreale tra eleganza, creatività e bellezza ha fatto da filo conduttore a Culinaria, la Kermesse tutta al femminile andata in scena a Roma dal 17 al 19 Maggio e dedicata, per questa sua IX edizione al ruolo della donna nell’alta cucina.
Culinaria è un evento nato come convegno riservato agli addetti ai lavori e diventato con gli anni un grande evento dedicato al food, aperto al grande pubblico, luogo d’incontro tra chef, produttori, ristoratori e operatori del settore. Nell’occasione oltre 20 Chef donna hanno proposto piatti a base di fiori commestibili, spaziando dall’utilizzo dello zafferano, fino all’ibisco, la rosa e il glicine.
E anche Giardinaria, la mostra green tra i giardini di Castello Quistini in Franciacorta dedicata alle bellezze del garden pensa alla cucina. Il 24 e 25 Maggio saranno presenti, negli spazi verdi dedicati alla manifestazione delle speciali aree dedicate alla cucina dei fiori.
La facile reperibilità e ampia versatilità di utilizzo hanno determinato un uso esteso dei fiori in molti piatti. Sebbene il loro impiego in cucina risalga a migliaia di anni fa e accomuni tutte le culture, dalla civiltà indiana, a quella cinese, senza tralasciare quella romana, il fiore rimanda ad una idea di ornamento sempre più inseguito nell’alta cucina.
Chiaramente non tutti i fiori sono commestibili ed è necessario fare molta attenzione nel reperimento.
Ciclamini, azalee, iris, fiori d’oleandro, edera, fiore del tabacco, mughetto, sono solo alcune infiorescenze che hanno un effetto velenoso.
Da evitare anche l’impiego in cucina di fiori provenienti da vivai e fiorai a causa dei trattamenti ai quali sono sottoposti che non li rendono compatibili con l’uso alimentare.
Via libera invece all’utilizzo creativo di violette, begonie, ricche di vitamine, minerali e proteine, calendula, ma anche ibisco e borragine.
Il nasturzio, di sapore leggermente piccante, si impiega ad esempio nelle insalate, nelle zuppe, nelle creme, nelle salse, nel pollo, ma anche in torte, formaggi, carpacci, carni, dolci e bevande.
La rosa canina, di sapore dolce, può essere utilizzata per crostate, formaggi, piatti a base di pesce o carne, insalate, torte, dolci, salsa verde o gelato.
Anche la primula e la lavanda rientrano tra quei fiori commestibili che potete utilizzare in cucina per portare nei vostri piatti un tocco di classe dalle nascoste proprietà benefiche.