HOME RESTAURANT: LA PASSIONE PER LA CUCINA DIVENTA BUSINESS

Se fino ad oggi siete stati i “campioni dei fornelli” per familiari, parenti e amici e avete sempre desiderato avviare un ristorantino tipico dove poter esprimere la vostra capacità e fantasia, adesso non avete più scuse: potete aprire un Home Restaurant!
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Con gli Home Restaurant i padroni di casa si trasformano in chef; c’è chi lo fa per socializzare e chi perchè ha la passione per la cucina – la vera protagonista di questo fenomeno di tendenza – che può diventare sia un’occasione di business che un’opportunità di lavoro.

Tendenza partita nel 2006 da New York gli Home Restaurant nascono e si conoscono con nomi diversi – Guerrilla Restaurant, Supper Club, Underground Dinner – poi diffusa a Cuba con le Paladar o le Case Particular, per poi diffondersi nel 2009 nel Regno Unito. Oggi spopolano a macchia d’olio anche in Italia, grazie alle prelibatezze e varietà delle venti cucine regionali che ci caratterizzano, che sono sempre più ricercate dagli amanti della buona cucina e da chi è in cerca di sapori e ricette originali del luogo in cui risiede o in cui si trova a viaggiare.

tagliatelleVantaggi e peculiarità degli Home Restaurant:

Gli Home Restaurant sono il valore aggiunto della scoperta di un territorio grazie alle ricette tipiche realizzate con prodotti locali di proprietari di casa che si trasformano in chef e offrono, in casa propria, occasioni di incontro, scambio e tanta, tantissima qualità e rispetto della tradizione culinaria a basso costo.

L’atmosfera, la cucina, i prezzi e i ritmi sono familiari, lontani anni luce da un ristorante tradizionale, ed oggi le cene in casa sono sempre più una delle tante facce della sharing economy: si condivide cibo genuino fra perfetti sconosciuti che potrebbero diventare poi degli amici.

Come prenotare una cena in un Home Restaurant:

Il web è il luogo di contatto, molte le piattaforme che permettono ai “cuochi” l’incontro con i potenziali commensali, su una delle tante piattaforme social si seleziona l’evento, si prenota e si paga. Oppure si riserva un posto direttamente sul sito (o sul profilo facebook) dell’home restaurant preferito.
La più grande community italiana è Gnammo.com, diffusa in 124 città con brunch a 10 € o serate con menù indiani, messicani o eventi tematici per i quali si spende fino a 40 euro. Molto utilizzate anche New Gusto e KitchenParty.org. Per chi cerca un pasto low cost o per chi non dispone della cucina e vuole contenere la spesa c’è PeopleCooks, il pasto non supera i 6 € e prevede un primo, un secondo, un frutto e acqua. Il fenomeno si sta espandendo viralmente tanto che Airbnb, la piattaforma globale nella quale si affitta la propria casa o parti di essa per brevi periodi, sarà presto attivo un servizio di Home Restaurant.

Tutto quello che c’è da sapere e da fare per aprire un Home Restaurant:

Una passione, quella della cucina, che si può trasformare in un vero e proprio business rispettando alcune regole previste dalla legge di ciascun Paese. Allo stato attuale in Italia non esiste una normativa che disciplini lo svolgimento dell’attività, ma solo un disegno di legge (DDL S.1271 del 27/02/2014), non ancora discusso, né approvato nel quale vengono tracciate le linee guida per diventare un Homer (l’esercente l’attività di Home Restaurant). Vediamone i punti cardine:

  • comunicare al comune competente l’inizio dell’attività attraverso una relazione di asseveramento redatta da un tecnico abilitato;
  • il comune è tenuto ad effettuare un apposito sopralluogo al fine di confermare l’idoneità della struttura abitativa all’esercizio dell’attività di home food;
  • la struttura abitativa, anche se in affitto, può ospitare un massimo di venti coperti al giorno.

L’Home Restaurant in Italia si configura come un’attività saltuaria d’impresa, per cui è permesso di svolgere attività lavorativa domestica, senza la necessità di aprire una partita IVA, per un massimo lordo di € 5.000 all’anno. I primi € 5.000 annui costituiscono una soglia di esenzione dall’obbligo contributivo. Quando si supera l’importo di € 5.000/anno di reddito – quindi nel caso in cui l’attività da saltuaria diventi abituale – occorre richiedere l’attribuzione della partita IVA ed iscriversi all’INPS gestione commercio. Fino al raggiungimento dei € 30.000 di reddito/annuo è previsto un regime agevolato di tassazione e di INPS.

Servono dunque una cucina, un po’ di posto per ospitare gli ospiti, pochi perché è pur sempre una casa, sapersi organizzare e soprattutto destreggiare tra le pentole perché qui a farla da padrone è la qualità.

Insomma, se Maometto non può andare alla Montagna, allora sarà la Montagna ad andare da Maometto.

Tradotto: se non puoi avviare un locale “tradizionale”, puoi trasformare la cucina di casa tua in un locale di cucina tipica e tradizionale per far mangiare gli ospiti come al ristorante senza essere in un ristorante!